COSA FARE DURANTE IL SOGGIORNO …

Si potrà iniziare raccogliendo i piccoli frutti, si potrà vivere il Vostro soggiorno all’ agriturimo Ca’ di Racc in ogni stagione: in primavera cosa c’è di meglio che svegliarsi con il canto del cuculo e fare una bella passeggiata alla scoperta della natura che rinasce dopo il freddo invernale; d’estate è un ottimo punto di partenza per stupende gite o divertenti pic-nic; in autunno potete andare alla ricerca di funghi nelle pinete limitrofi ed ammirare il bosco che ingiallisce; infine in inverno per gli amanti dello sci alpinismo, sci nordico o delle ciaspole potete partire per compiere meravigliose escursioni.

Potete raccogliere piccoli frutti, ma non è finita qui, per tutti gli appassionati della pesca nelle vicinanze ci sono diversi torrenti (esempio: Goglio e Rè) che scendendo a valle creano cascate e pozzi o ancora laghi artificiali e naturali dove poter pescare in libertà gustosissime trote “Tanio”.
La natura ogni giorno ci regala qualche incontro speciale: la volpe che vaga alla ricerca di qualcosa da mangiare, i caprioli o le lepri che attraversano il prato per andare ad abbeverarsi al torrente, gli scoiattoli che cercano di procurarsi noci e nocciole in previsione dell’inverno, il tasso, il riccio e molti altri animali.

Nel cielo si vedono spesso volteggiare poiane, falchi, corvi, cornacchie… o dei bellissimi uccelli migratori o stanziali come dordi, merli, cesene, rondini, cornacchie, ghiandaie, gazze, passeri, taccole, fringuelli, cuculi, pettirossi e via dicendo… che vengono a mangiare sui magnifici e numerosi sorbi dell’uccellatore posti in prossimità dell’agriturismo, piantati dal papà e dal nonno di Stefania.

Fattoria didattica

Le Fattorie Didattiche sono una delle espressioni più innovative della multifunzionalità dell’agricoltura, che offre all’azienda l’opportunità di diversificarsi attraverso lo sviluppo di attività complementari e connesse a quella della produzione di beni agroalimentari. L’azienda agricola non è più soltanto produttrice di alimenti, ma anche erogatrice di servizi ai cittadini come l’agriturismo, la vendita diretta e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio.



Non solo agricoltura in senso stretto, ma un connubio tra uomo, ambiente, natura, paesaggio, alimentazione e prodotti che si intrecciano e si integrano per dare vita al sistema rurale, un insieme di territorio, cultura, tradizioni, attività, competenza e professioni. Purtroppo, in un’epoca contraddistinta dalla globalizzazione e dalle trasformazioni tecnologiche, è sempre più difficile conoscere – o riconoscere – ciò che sta attorno a noi, che cosa si coltiva nelle nostre montagne, il percorso che fa il cibo prima di arrivare sulla nostra tavola, chi lo produce e come lo produce. Ma il ventaglio di offerte coinvolge anche le famiglie, le persone diversamente abili, gli anziani e la cittadinanza tutta, perché la Fattoria Didattica è la chiave per comprendere il territorio, vivere un’esperienza a contatto con la natura e apprendere il legame che unisce comportamenti di tutti i giorni con problemi di salvaguardia dell’ambiente.

Le aziende agricole della Rete delle Fattorie Didattiche della Provincia di Bergamo rispondono a precisi requisiti strutturali, igienico-sanitari e formativi, riportati nella “Carta degli Impegni” che ogni fattoria deve sottoscrivere per poter aderire al circuito. Gli imprenditori agricoli della Rete hanno, inoltre, predisposto percorsi didattici diversificati per le differenti età degli alunni, in grado di valorizzare al meglio l’indirizzo produttivo e le risorse dell’azienda agricola.
La ns azienda è accreditata dalla provincia di Bergamo per svolgere l’attività didattica n. 60 ospiti, per 20 giornate durante tutto l’anno.

Sentieri ed escursioni

Innumerevoli, nel territorio, sono le possibilità che si offrono agli escursionisti di effettuare percorsi nella bellezza e nel silenzio della natura, adatte ad ogni tipo di utenza: si va dalla semplice passeggiata ad itinerari riservati a persone più esperte. Tra questi vale la pena segnalare la Valle Sanguigno ed il cosiddetto Giro dei cinque laghi, che tocca i laghi artificiali di: Aviasco (diga posta a 2070 metri di altitudine e costruita nel 1923), Nero (2008 metri costruita nel 1929), Campelli (2051 metri e costruita nel 1962), Succotto (1854 metri ristrutturata nel 1955) e Cernello (1958 metri costruita nel 1926 e ristrutturata nel 1967).

Infatti nel ‘900 furono realizzati degli sbarramenti artificiali e si crearono i laghi: Aviasco, Nero, Campelli Alto, Campelli Basso, Succotto e il lago Cernello al fine di raccogliere le acque provenienti dai monti per farle confluire nella centrale di Valgoglio per produrre energia.
Una rete di mulattiere e di sentieri, solitamente numerati dal CAI, permettono poi escursioni più impegnative che consentono di raggiungere rifugi (Lago Nero, Alpe Corte, Fratelli Calvi,…) passi o vette delle Orobie come: Monte Madonnino, Monte Cabianca con i suoi 2601 metri di altitudine, Monte dei Frati (2502 metri), Monte Aviasco (2409 metri) con l’omonimo passo che porta in Valle Brembana (2289 metri), il Pizzo Pradella (2626 metri), pizzo Salina (2495 metri), ecc…

Un altro percorso che merita di essere messo in evidenza è quello che porta in Ripa alta di Gromo, ma queste sono solo alcune delle mete facilmente raggiungibili anche dalle famiglie, i più esperti possono proseguire verso Cardeto per giungere poi al Passo Portula (2280 metri). Chi segue questi sentieri può godere di bellissimi panorami e di grandi silenzi, può notare i segni lasciati dalle attività vallive passate e attuali, infatti si possono vedere contadini all’alpeggio che nella stagione estiva portano le loro mucche al pascolo o trasformano il latte in formaggio, capre e pecore al pascolo. Su prenotazione è possibile effettuare escursioni con una guida alpina di montagna e mezza montagna.

Storia di Valgoglio:

Il nome del paese deriva dalla valle in cui esso è inserito, la quale a sua volta deve il nome al torrente che la bagna. Il Goglio, che sfocia nel fiume Serio nel territorio di Gromo, etimologicamente deriva da “goi”, che in dialetto bergamasco sta ad indicare un corso d’acqua con gole e forre profonde.

Il paese di Valgoglio, unitamente alle frazioni di Colarete e di Novazza, ha una storia con pochi eventi di rilievo, legati per lo più alle vicende del vicino comune di Gromo. Difatti il borgo è rimasto estraneo sia alla colonizzazione romana che alle dispute medievali, legando il proprio nome soltanto alla grande capacità estrattiva che il sottosuolo garantiva e alle fucine per la produzione di armi bianche lungo il Goglio. La ricchezza di minerali ha da sempre fornito una sussistenza più che dignitosa per gli abitanti del luogo fin dai tempi del medioevo. In quel tempo quando gran parte delle armi, armature e corazze era prodotta con il ferro qui estratto, così come le monete della zecca di Bergamo, coniate con l’argento di Valgoglio.

Unitamente a questi materiali veniva estratto anche l’oro, che contribuì a creare un certo benessere nella zona. Il paese vive, in parte, grazie allo sfruttamento delle risorse che offre la natura, quali il turismo, l’industria idroelettrica e, in qualche caso, la pastorizia, numerose persone sono impegnate nell’edilizia e abbandonano il paese all’alba per recarsi sul luogo di lavoro e ritornano la sera.


NELLE VICINANZE - Monumenti e luoghi d’interesse nel Paese

Agriturismo Ca’ di Racc ideale punto di partenza per la Val Sanguigno, l’oasi verde a più alta biodiversità del Parco delle Orobie.
Dedicare una giornata facendo trekking in Val Sanguigno è un’esperienza suggestiva: Lo spettacolo offerto dal torrente Sanguigno è unico: l’acqua scende a balzi formando piscine trasparenti di colore verde e azzurro.
Val Sanguigno tra i territori di preminente interesse scientifico-paesaggistico del Parco, si presenta come un mosaico quasi inalterato di ambienti in cui l'opera della natura ed il lavoro dell'uomo si sono nei secoli integrati in un quadro armonico raramente osservabile altrove.

La chiesa parrocchiale del capoluogo, edificata nel XVII secolo, ma rifatta due secoli più tardi, è intitolata a Santa Maria Assunta, e custodisce affreschi e sculture di buona fattura, risalenti ad un periodo compreso tra il XIV ed il XV secolo. La chiesa della frazione Novazza, dedicata ai Santi Pietro e Paolo e risalente al XIX secolo, possiede un ciclo di affreschi sulla vita di San Pietro, eseguito da Ponziano Loverini. Merita menzione pure la chiesa di Colarete, dedicata a San Michele, con affreschi del XV e del XVI secolo. In mezzo all’altopiano di Selvadagnone spicca la chiesa di Sant’Antonio Abate, con una tradizione storica e devozionale non di certo inferiore alle altre chiese valgogliesi.

Il vicino torrente, i verdi pascoli, e il paesaggio che si apre su tutta la Valle Seriana fa di questa località una delle più suggestive dell’intero territorio parrocchiale. All’interno è possibile apprezzare la statua del santo, ai cui piedi emerge un maialino che sembra quasi sorridere. Numerose le opere riguardanti sant’Antonio tra le quali, oltre ai quadri e agli affreschi, il paliotto dell’altare a lui dedicato.
La festa di Sant’Antonio, da sempre amato dalle genti di montagna per il legame con il bestiame, viene celebrata la terza domenica di luglio, con una delle ultime processioni campestri rimaste nella nostra diocesi.
Da non dimenticare poi l’Oratorio di san Rocco, collocato nella contrada Bonaldi, sulla strada dei Bortolotti verso Casa Ratti. Non è testimoniata solo dalla tradizione legata a san Rocchino, ma anche da un documento ufficiale del XVI secolo, in cui l’allora parroco don Battista De Bonaldis, rectorem Valgulii dal 1561 al 1596, chiedeva al vescovo di Bergamo Federico Cornelio di poter celebrare in questo luogo su un altare portatile.

Con questa premessa, è lecito supporre che questo edificio sia ben più antico, rappresentando da secoli un luogo di culto per quella zona. Questa chiesa, costruita per servire le contrade di Bonalda e Bortolotti, testimonia l’importanza di queste due contrade, storicamente interessate da un ampio mercato del bestiame nei periodi di ritorno dei bovini e degli ovini alle stalle. All’interno spiccano opere di notevole rilievo artistico.
Oltre all’affresco di san Rocco, di cui rimangono solo alcune parti, di particolare interesse risultano essere gli affreschi riguardanti Maria: due Madonne con Bambino, un’Addolorata e una Madonna che allatta Gesù. Proprio quest’ultima si può considerare gemella di un affresco presente lungo la parete sud dei portici della parrocchiale di Santa Maria Assunta, testimoniando lo stretto legame che da sempre intercorre tra le varie contrade di Valgoglio e la propria parrocchia.



Sciare a Spiazzi di Gromo

Spiazzi di Gromo è una stazione sciistica ideale per rilassarsi con la propria famigli a 15 Km dalla nostra struttura.
La folta abetaia, la neve e il paesaggio rendono l’esperienza di una giornata in montagna ancora più entusiasmante.
Sci Alpino, Snowboard, Sci nordico e Telemark sono gli sport che possono essere praticati sulle piste.
La Scuola Sci Spiazzi con i suoi 20 maestri divertenti mostra tutta la sua professionalità per un unico obiettivo; “Tutti possono imparare a sciare”.
Corsi collettivi durante il periodo Natalizio, corsi baby per bambini di 4 anni, corsi durante i week end oppure lezioni private sono solo un assaggio dei servizi che potete trovare.
La Scuola Sci Spiazzi è aperta da Dicembre a Marzo tutti i giorni con orario 9-17.



Parco Sospeso – Gromo

Il parco è formato da percorsi differenziati costituiti da molteplici giochi aerei. Si sviluppa da terra alle fronde degli alberi in un crescendo di difficoltà, utilizzando corde, ponti, liane e reti. L’attrezzatura data in dotazione consente di divertirti nella più assoluta sicurezza.
Il parco sospeso nel bosco è immerso nello spettacolare ambiente delle Alpi Orobie, situato a 1300 mt di altitudine, permette di osservare la flora e la fauna alpina nello svago più rilassante e salutare. Tutti i percorsi sono istruiti progressivamente da indicazioni e cartellonistica, sono seguiti da personale specializzato a terra che garantisce l’assistenza necessaria affinché l’attività si svolga nella massima sicurezza.
Il parco sospeso è aperto da giugno a settembre tutti i sabati e le domeniche, ad agosto tutti i giorni e, per i gruppi, tutti i giorni su prenotazione. A partire da 6 anni, i percorsi si differenziano per colori, per grado di abilità e preparazione atletica.



Büs di Tàcoi – Gromo

Il nome Büs di Tàcoi trae origine dal dialetto bergamasco “buco dei Gracchi”, il gracchio è un uccello che utilizzava il pozzo d’ingresso alla grotta per nidificare.
La tradizione vuole che il primo abitante ad essersi avventurato nella grotta sia stato, poco dopo il termine della prima guerra mondiale, un certo Filisetti di Gromo, che senza l’ausilio di nessuna corda, si calò nel pozzo di ingresso.

Le prime esplorazioni a carattere scientifico, effettuate dal Gruppo Grotte Bergamo, portano la data del 1927 e furono descritte in una pubblicazione dell’epoca (La grotta Büs di Tàcoi) a cura di E.Boesi. Per la prima volta venne tracciato un parziale rilievo ed una planimetria della grotta molto prossima al reale, in seguito ci furono poi numerose esplorazioni. L’ingresso della grotta si apre a quota 1550 metri s.l.m. e si sviluppa dirigendosi verso sud-est.

La maggior parte delle rocce attraversate nel sottosuolo, presentano strutture concentriche ed alla calcimetria. La grotta può essere divisa in quattro separati settori.
Primo settore – Superiore o Ingresso
Secondo settore – Intermedio o del Labirinto
Terzo settore – Profondo o dei Saloni
Quarto settore – Profondissimo o del Laghetto

La Pro Gromo, (tel. 0346/41345) nel periodo estivo organizza diverse visite guidate alle quali è possibile aggregarsi, per effettuare una emozionante esperienza speleologica in tutta sicurezza. Cascate del serio – Valbondione.

Le cascate del Serio sono le più alte d’Italia con 315 m. di altezza e le seconde in Europa.
Sono formate da un triplice salto di 106,74 e75 m. di dislivello. La diga dalla quale viene liberata la massa d’acqua fu completata nel 11/1931. Prima di questo intervento dell’uomo scendeva naturalmente dal lato sud del sovrastante piano del Barbellino. Dal 1969 in poi (escluso il periodo dal 1975 al 1977 in cui per lavori di manutenzione alla diga si svuotò il lago e il salto della cascata si poté ammirare tutti i giorni) è stato possibile assistere allo spettacolo delle cascate una volta sola all’anno nel mese di Luglio. Attualmente è invece possibile ammirarle per ben 5 volte l’anno. Le date vengono stabilite di anno in anno dall’acquedotto ma solitamente le aperture si concentrano tra giugno e ottobre, addirittura è possibile vedere l’apertura delle cascate di notte. L’acqua viene liberata dal bacino del Lago del Barbellino quando viene accolta da un fragoroso applauso dei numerosi presenti subito sovrastato dal rombo dell’impeto della enorme massa d’acqua: Il grande salto del fiume Serio.



Aquapark canyoning sul Nero – Valbondione

Fiume Nero è il nome del torrente che scende dalla conca del Brunone, il corso d’acqua ha cesellato nella pietra il canyon perfetto: ambiente splendido, acqua abbondante e pulita, una sequenza mai troppo difficile di strettoie, calate salti e toboga, concentrata in una discesa di circa un’ora. Un’esperienza intensa, una breve escursione porta alla partenza della discesa, non particolarmente impegnativa e lunga, dove è piacevole soffermarsi nella grande pozza finale, divertendosi con gli amici a tuffarsi dalle pareti.

Nuotare, scalare, tuffarsi, scendere in corda doppia, lasciarsi semplicemente trasportare dal flusso delle acque, tutto questo è il torrentismo o, per dirlo in inglese, il canyoning.
Più che uno sport è un gioco entusiasmante, non uno sport estremo, ma un’attività alla portata di molti, pur sottolineando che serve un minimo di preparazione tecnica e fisica. Se volete farvi accompagnare in un’escursione sul Nero, o nelle altre affascinanti forre orobiche, o partecipare ad un corso: www.guidealpinebergamo.it.



Orologio Planetario Fanzago – Clusone

L’Orologio si trova sulla facciata Sud della torre del municipio, edificio di tipica costruzione medioevale che è stato chiamato anche «Palazzo del Podestà di Valle» o «Palazzo della Ragione». L’Orologio è un capolavoro meccanico di grande rilievo, concepito e costruito nel 1583 da Pietro Fanzago, ingegnere meccanico, matematico, fonditore di Clusone, ed è l’unico esemplare del suo lavoro.
Danza Macabra – Clusone L’Oratorio dei Disciplini sorge in posizione appartata ad ovest della maestosa basilica clusonese con accesso dal sagrato o dalla scalinata di via S. Bernardino.
È conosciuto soprattutto per gli affreschi esterni sul tema della morte ma conserva al suo interno il ciclo delle “Storie di Gesù” meno conosciuto ma altrettanto meritevole dell’interesse dei visitatori e degli studiosi della pittura quattrocentesca.
Sulla facciata volta ad est domina il tripartito affresco del Trionfo della Morte, della Danza Macabra, dei Vizi e delle Virtù. L’opera è del 1485 come testimonia la data segnata sul cartiglio esterno a sinistra, nel Trionfo in alto.
Si tratta di una sintesi unica di tutti i temi macabri che ritroviamo separati in altri affreschi dello stesso genere sparsi per l’alta Italia e l’Europa: dalla Francia fino in Lettonia, dalla Svizzera fino in Finlandia. Questo affresco pregevole ed importante è visitato da studiosi di tutta Europa e da numerosi turisti. Gli affreschi esterni Il grande affresco sui temi della Morte e del Giudizio è diviso in treparti: in alto il Trionfo della Morte, al centro la Danza Macabra e in basso i resti della parte comunemente riferita ai Vizi e alle Virtù.